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Il divorzio emotivo e psicologico

Il divorzio emotivo e psicologico

Il divorzio emotivo e psicologico

Uno dei primi studiosi che hanno considerato il divorzio e la separazione nella loro complessità sociale e psicologica, è stato lo psicologo Paul Bohannan (1970). Egli ha identificato sei “gradi”, o dimensioni, del divorzio (emozionale, legale, economico, comunitario, genitoriale e psicologico) e ha sostenuto che una coppia, al momento della separazione, può avere problemi su tutti questi aspetti o solo su alcuni di essi.

Il divorzio emozionale può avvenire molto prima che la coppia si separi fisicamente, oppure rimanere incompiuto anche a lungo dopo la sentenza di divorzio. Il matrimonio è, da un lato, un patto ufficiale che si esplica nella dichiarazione di impegno e, dall’altro lato, un patto emotivo nel quale vengono custoditi sogni,   attese e progetti di un futuro insieme. Spesso si verificano situazioni in cui, nonostante si sia sciolto il patto a livello ufficiale, non altrettanto si riesce ad interrompere il patto a livello emotivo. Si viene così a creare una situazione ambigua che coinvolge non solo gli ex coniugi ma anche i figli, i nuovi partner, i parenti e gli amici.

Il divorzio legale è dato dallo scioglimento giudiziale del vincolo coniugale, quando la comunione spirituale e materiale dei coniugi è diventata impossibile. Sarà meno traumatico se avviene dopo l’elaborazione del divorzio emozionale e materiale.

Il divorzio economico provoca spesso difficoltà finanziarie, aumentandole ed aggravandole quando già sono presenti.

Il divorzio comunitario riguarda la rottura o l’indebolimento di alcuni rapporti significativi con gli amici comuni, con i parenti acquisiti e l’abbandono di uno dei due del luogo di residenza e del vicinato. E’ importante, per chi si trova ad affrontare un divorzio, la ricostruzione di una rete sociale di riferimento e di supporto, non solo per gli adulti ma soprattutto per i bambini.

Il divorzio genitoriale. La fine del matrimonio non mette fine alla genitorialità, dai figli non si divorzia. Spesso l’elevata conflittualità o la scarsa partecipazione, di uno dei due ex-coniugi, può ostacolare o non consentire ai genitori di accordarsi sullo stile educativo, sulla disciplina, sulle scelte riguardanti i figli.

Il divorzio psicologico può essere definito come “la separazione di sé dalla personalità e dall’influenza dell’ex coniuge” e consiste nel riuscire a vivere senza l’altro, affidandosi a sé stessi come persone autonome ed indipendenti. Questa evoluzione risulta più difficile quando il divorzio non è voluto ma subito e a volte inaspettato. In questo caso in colui che viene lasciato prevale un senso di smarrimento e di paura nel gestire da soli la quotidianità, mentre in colui che lascia prevale un profondo senso di colpa.

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