La legge n. 54 dell’8 febbraio 2006 “Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli” ha determinato una vera e propria rivoluzione copernicana nella disciplina dell’affidamento della prole nelle cause di separazione dei coniugi, allo scopo di fare emergere la prevalenza dell’interesse del minore rispetto ai desideri dei genitori, emergenti dalla situazione conflittuale a seguito della separazione.
La famiglia si configura come un sistema dinamico in costante trasformazione e cambiamento. In questo suo costante divenire, si alternano momenti di crisi a momenti di crescita e arricchimento, che richiedono una continua ricerca di equilibrio tra i bisogni interni e quelli esterni alla famiglia stessa. Il percorso evolutivo della famiglia vede il succedersi di alcune fasi, in base agli eventi critici che la caratterizzano, durante le quali le diverse generazioni vanno incontro ai compiti di sviluppo ad esse connesse.
Il costituirsi della famiglia: fasi ed eventi critici:
– Relazione coniugale. – Relazione genitoriale. – Formazione della coppia. – Matrimonio e/o convivenza. – Costruzione della nuova identità di coppia: impegno e negoziazione su vari aspetti della vita quotidiana. |
Famiglia con bambini:
– Nascita del/dei figlio/i. – Inclusione degli aspetti genitoriali nella relazione di coppia. – Assunzione del ruolo genitoriale e cura dei figli. |
Famiglia con adolescenti:
– Ridefinizione degli obiettivi di coppia e reinvestimento nell’attività lavorativa. – Rinegoziazione della relazione genitori-figli per consentire il processo di reciproca separazione. – Assunzione di un atteggiamento di «protezione flessibile». – Processo di orientamento nelle scelte in modo «personalizzato». |
Famiglia «lunga » del giovane adulto:
– Trazione «rallentata» allo stato adulto. – Reinvestimento nella relazione di coppia e preparazione progressiva all’uscita di casa dei figli. – Finalizzazione del rallentamento evolutivo ad un dialogo tra le generazioni e al raggiungimento della piena responsabilità adulta da parte del giovane-adulto; – Progressione verso una maggiore differenziazione e adeguamento a questo scopo del legame familiare. |
Famiglia con anziani:
– «Nido vuoto». – Pensionamento. – Diventare nonni. – Malattia. – Morte. – Impegno rinnovato nella coppia. – Far fronte alla malattia. – Accettazione della morte del coniuge e preparazione alla propria. – Apertura del campo coniugale per includere nuore/generi. – Riconoscimento del ruolo genitoriale dei figli. – Fare spazio alla generazione successiva (intimità a distanza). – Favorire la continuità dei legami attraverso la relazione con i nipoti. |
(Fonte: Rielaborazione da Malagoli Togliatti M., Lavadera A., Dinamiche relazionali e ciclo di vita della famiglia, Il Mulino, Bologna, 2002). |
Nel caso in cui si verifichi un blocco nel percorso evolutivo della famiglia, che determina l’incapacità di raggiungere la fase successiva, si può verificare una situazione che potrebbe portare alla separazione, definita in psicologia come un evento critico che comporta una ristrutturazione individuale e familiare. La separazione comporta la necessità di una riorganizzazione delle relazioni familiari, attraverso il mantenimento delle funzioni genitoriali che impegnano i genitori in un progetto condiviso di genitorialità. Viene richiesta, in questo caso, agli adulti la capacità di scindere l’area della coniugalità da quella della genitorialità, attuando una distinzione tra ruolo coniugale e ruolo genitoriale: mentre il primo comporta la separazione tra gli ex coniugi, il secondo consiste in una riprogettazione di sé e dell’altro in relazione alle funzioni genitoriali.
Anche la separazione è caratterizzata da sei stadi del ciclo vitale, che devono essere percorsi e superati per consentire l’evoluzione del sistema familiare. Lo studioso americano Paul Bohannan, (1970) ha, infatti, immaginato la separazione come una sorta di salto ad ostacoli, rappresentata da sei stadi emotivi o situazionali del distacco affettivo.